Audio Hacklab Torino esiste da pochi mesi, quasi sette alla data di oggi, come dire, stiamo cercando di capire come sia fatto il mondo dell’audio. Beh, non proprio, qualche idea l’abbiamo! Tanto che abbiamo partecipato alla call della Mini Maker Faire di Torino.
Ora che la Tommf è passata, abbiamo il tempo di spiegare cosa fanno le scatolette preparate e dedicheremo ad ognuna un’articolo specifico.
AHL raccoglie artisti, maker e musicisti con livelli differenti di conoscenze tecniche su hacking, elettronica e musica e questa commistione rende ogni nostro incontro particolarmente colorito nell’interazione e nello sviluppo delle idee.
Da questa modalità sono venute fuori le idee per le scatole sonore che abbiamo realizzato: concept-box che “cristallizzano” un momento specifico di studio e di ricerca del nostro gruppo. Non sono né prototipi né prodotti finiti, potrebbero avere evoluzioni ulteriori in futuro, ma il loro significato si lega all’esperienza fatta in questi primi mesi ed in parte a quella dimostrativa, avendole presentate al pubblico intervenuto alla Mini Maker Faire del 6 giugno.
Parliamo D-lei…
E’ un puro esperimento e divertimento sul tema degli effetti e del suo caposaldo, il delay, che per la cronaca è un dispositivo che restituisce in uscita un segnale audio ritardato rispetto a quello d’ingresso. Molti musicisti dispongono di un’effetto a pedale (tipicamente per la chitarra) o lo usano nei software di produzione, per cui è un elemento basilare quando si parla di musica. A noi, interessava scoprire come sia fatto, come lo si costruisce e come si può farlo con pochi circuiti, nulla di più. Abbiamo cercato uno schema adatto al nostro caso che ci permettesse di costruirlo e studiarne il funzionamento. Questa è stata la fase più divertente perché siamo incorsi in un’errore. Ma a noi sbagliare piace, perché ti svela un’altra possibile strada da percorrere. Cosa è successo ? Ci siamo dimenticati (per davvero ?) di collegare un cavo per cui il segnale audio usciva solo con il ritardo dato dal delay, senza la fonte originaria e facendo delle prove variando i valori del potenziometro il suono veniva “pitchato”, un po’ come se stessimo facendo uno scratch su un giradischi. Wow ! Così ne è venuta fuori una funzione in più, che fa glitch/clipping della sorgente sonora. Questa funzione l’abbiamo denominata, mostro !
Ora, veniamo alle specifiche tecniche di D-Lei.
E’ un effetto, che quindi necessita di una fonte sonora esterna. Ha due funzioni principali, Delay e Mostro, che si possono alternare con un selettore posto in alto a sinistra. Sia per la funzione Delay che per la funzione Mostro è possibile modificare il suono con lo slider #!%? (il cursore posto sulla destra), oppure con la foto resistenza (alla destra dello slider), azionabile con il selettore *. La foto resistenza e lo slider, accorciano o allungano la coda del suono in modalità Delay, invece, in modalità Mostro, alterano la riproduzione mandando in glitch la macchina e creando delle sonorità inaspettate ! Il tasto Crazy Button passa rapidamente tra la funzione Delay e la funzione Mostro durante la riproduzione, funzionalmente è un tasto di espressione per modulare l’ingresso di una o dell’altra modalità.
Nei prossimi giorni racconteremo del Luupo e del Taxi Driver.
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